an anthology of asemic handwriting. 2013

a cura di michael jacobson e tim gaze

: archive.org

“An Anthology of Asemic Handwriting is the first book-length publication to collect the work of a community of writers on the edges of illegibility. Asemic writing is a galaxy-sized style of writing, which is everywhere yet remains largely unknown. For human observers, asemic writing may appear as lightning from a storm, a crack in the sidewalk, or the tail of a comet. But despite these observations, asemic writing is not everything: it is just an essential component, a newborn supernova dropped from a calligrapher’s hand. Asemic writing is simultaneously communicating with the past and the future of writing, from the earliest undeciphered writing systems to the xenolinguistics of the stars; it follows a peregrination from the preliterate, beyond the verbal, finally ending in a postliterate condition in which visual language has superseded words. An Anthology of Asemic Handwriting is compiled and edited by Tim Gaze from Asemic magazine and Michael Jacobson from The New Post-Literate blog”

grazie per la segnalazione a johncoulthart.com

grafton9 collection

“un archivio libero dal copyright di digitalizzazioni di riviste indipendenti, libri e zines sull’attivismo, l’autogestione e le culture hacker in italia nella fine dello scorso millennio”

: https://archive.org/details/grafton9

“La Grafton9, prima in via Paradiso e poi in piazza Aldrovandi a Bologna, era una struttura di produzione e diffusione editoriale specializzata in materiali autoprodotti e pubblicazioni underground. Una gran parte dei nostri libri sono stati acquistati lì. Questo archivio ne riprende il nome ma non è una continuazione di quella esperienza. Le prime digitalizzazioni qui presenti sono linkate e sfogliabili da archive.org. In futuro ci sarà un sito con funzioni di ricerca e navigazione del catalogo”.

: https://grafton9.net/

la collezione digitale sull’arte e la politica in Italia negli anni sessanta e settanta

dall’Archivio della Fondazione Echaurren Salaris

La collezione digitale sull’arte e la politica in Italia negli anni sessanta e settanta è frutto di una felice collaborazione della Bibliotheca Hertziana con Pablo Echaurren e Claudia Salaris nell’ambito dell’iniziativa di ricerca Rome Contemporary del dipartimento di Tristan Weddigen. Si tratta di oltre 1.000 documenti riprodotti ad alta risoluzione, il che corrisponde a circa 30.000 scansioni di pubblicazioni rare… https://dlib.biblhertz.it/PE

pier roberto bassi _ free art friday

     

FREE ART FRIDAY L’opera d’arte lasciata in strada in modo che chiunque possa goderne e portarla a casa. Avanti, regala a qualcuno una bella giornata! Si prega di pubblicare solamente immagini di “arte libera”. Free Art Friday non è un’idea nuova, nel mondo ci sono moltissimi Artisti che fanno arte e semplicemente la lasciano in giro per le strade. Non ci sono regole, è questo il bello! Per far sì che l’opera d’arte sia esclusivamente gratuita ci si deve assicurare che sia facilmente rimovibile e che non danneggi, o solo in minima parte, l’ambiente in cui è riposta. Free Art Friday si pone molteplici obiettivi… Creare qualcosa libero dai vincoli del commercio, proporre un’idea, gridare un messaggio politico o semplicemente affascinare e confondere lo spettatore rappresenta per l’artista un’ opportunità. Troppo spesso l’arte rappresenta per l’artista solo il suo lavoro ed è limitata dalle pubblicazioni nelle gallerie o dai problemi della vendita. FAF pone l’attenzione di chi crea sull’atto stesso della composizione, favorendo l’assoluta libertà artistica evadendo i limiti commerciali ed economici. Il lavoro di molti partecipanti di FAF è spiritoso e genuino, nella speranza che rallegri il tragitto dello spettatore dalla casa al lavoro, che metta tutto in discussione, che si aspetti l’inaspettato e si renda conto che insieme al bisogno di vendere, pubblicizzare, combattere il sistema e ribellarsi c’è anche un bisogno di abbellire e intrattenere in uno modo totalmente privo di guadagno e senza arrecare danno alla proprietà pubblica e privata.  (MyDogSighs ’07)


    

from Radna Bilježnica

 
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Co-Sticker Slapping (Mislav Rapaholik & Radna Bilježnica) @ fb

 
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TRACTS!

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TRACTS!

de la main à la main: le tract comme contre-pouvoir esthétique 
Un des principaux intérêts du tract comme support de l’art réside dans le fait qu’il est en tout point l’exact opposé de l’œuvre d’art, telle en tout cas que la décrivent encore aujourd’hui les défenseurs d’une certaine tradition esthétique. L’œuvre est raffinée et atemporelle, le tract est ordinaire et jetable ; l’œuvre est métaphysique, le tract est politique, l’œuvre est précieuse, le tract est cheap. « Toute œuvre, et particulièrement une très grande […], écrit Michel Haar en 1994, présente une cohésion, une unité organique si puissante qu’elle renvoie davantage à elle-même qu’à aucun étant dans le monde. » L’œuvre aspire à la grandeur et elle se doit d’être grandiose, le tract, lui, est modeste et fugace. L’œuvre d’art, continue Michel Haar, est « un assemblage matériel irremplaçable et subtil, fait suivant la vocation de chaque art, de pierre ou de couleur, de sonorités musicales ou de sonorités verbales ». Le tract est plutôt grossier, remplaçable car reproductible, imprimé sur du papier ordinaire par une technique plus ou moins industrielle. La place de l’œuvre d’art est dans un musée, tandis que le tract – ni de pierre, ni de couleur – se faufile discrètement, voire clandestinement au milieu de la foule.
Cette position délibérément marginale incite les artistes qui ont une pratique du tract à épouser et à assumer la fonction subversive qu’il joue – logiquement – dans l’art…

5 janvier – 18 février 2012
Cabinet du Livre d’Artiste, Rennes