un testo da “sottrarre il bambino” / mario corticelli

considera e compiangi la misera condizione di un oggetto cavo che è vuoto al suo interno e capace dunque di contenere e che tuttavia non può contenere se stesso. è così che facciamo, a volte dobbiamo difenderci da noi stessi, impedire noi stessi a volte, ripararci da noi stessi a volte fare bene stare lì. vi sono poi quelle delle piante rampicanti alla ricerca dei loro appoggi (altre attività). conosciamo un animale la cui veste è colma di frutta, la cui veste è rampicante, il cui corpo non è frutta. uscendo dalla terra, si stende innanzitutto per un tratto verso l’alto, indi piega la sommità cosicché questa si approssima sempre più a una postura orizzontale mentre la parte inferiore rimane dritta. curvi su noi stessi tendiamo la lingua in segno di rispetto (bella, lunga, di ottone, melarance, grigia, ponentino, ambra). “tieni, prendi, caro, non mangiarmi, farò lo stesso io con te, forse talvolta”.
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