riccardo cavallo

(storia) degli occhi, trattato ennesimo e mai ultimo
nel quale tutto finisce per dilatati spacchi fessure
che sono passaggi riconnessioni di mille arcobaleni
oltre lo sguardo dentro i prodigi
del visibile e dell’invisibile la gioia tutta
per intero e di che s’iridasse incastrandosi fra
l’un e l’altro l’aurea favilla o pagliuzza
tutti i colori e più ancora di quel che
se ne possa dire o vedere, un’esegesi leibniziana
da Deleuze a Spinoza, nonostante Kant, nonostante Cartesio

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