in uno dei momenti nella storia italina in cui si registra il maggior regresso in letteratura – e
ovviamente non solo in letteratura – qualche elemento di ottimismo (e
contrasto) resiste: leggerà presto a Roma a Villa Medici (ed esporrà presso lo
spazio Una Vetrina di via del Consolato) uno dei principali
artefici del rinnovamento delle scritture di ricerca in Francia, Jean-Marie Gleize.
ovviamente non solo in letteratura – qualche elemento di ottimismo (e
contrasto) resiste: leggerà presto a Roma a Villa Medici (ed esporrà presso lo
spazio Una Vetrina di via del Consolato) uno dei principali
artefici del rinnovamento delle scritture di ricerca in Francia, Jean-Marie Gleize.
questa doppia occasione imminente è da segnalare come
positiva in un contesto come quello italo, che vede da una parte un ritorno
in massa dei ragazzi a idioletti superpoetici nuovamente sereniani o rilkiani
più o meno diafani, o di pistolettate alla maudit, e dall’altra una ri-poesia
che insiste con atletismi degni di migliori orizzonti (o peggior circo) su
qualche contorto schema langagé.
positiva in un contesto come quello italo, che vede da una parte un ritorno
in massa dei ragazzi a idioletti superpoetici nuovamente sereniani o rilkiani
più o meno diafani, o di pistolettate alla maudit, e dall’altra una ri-poesia
che insiste con atletismi degni di migliori orizzonti (o peggior circo) su
qualche contorto schema langagé.
questo blog non è ecumenico e preferisce la ricerca di
alcuni autori francesi degli ultimi venticinque anni (e più) all’indigesto indistinto lirismo
o antilirismo italiano.