sprecare calore

   

stasera abbiamo quasi interamente uno spettacolo. non è facile averne uno intero. le monete vengono raccolte. è davvero divertente.

composizioni di detroit, una tech martellante, ambrata e in codice. una specie di frankenstein di bassi, gattini e pouf. le dame si possono sedere dove vogliono, ammirano i piloti della raf.

per essere eretto il cibo deve tornare dove passano i cablati. da che mondo è mondo, il karaoke persuade un po’ tutti. le forze dell’ordine si rilassano ammirando l’anta digitale fonoassorbente e gli strati di talco sulla pista da ballo.

ho riflettuto un po’ su tutto ciò. la gente di questa epoca storica sta perdendo smalto. come la mettiamo? come possiamo riavvitare velocemente tutti i pezzi che si sono perduti?

è forse sufficiente un’abitazione conforme? somatizzare molto? sudare?

in attesa di dare risposta agli interrogativi, nessuno è riuscito a fare sesso a colpi di aggiornamento pagina. ma nel nobile profilo dei gabbiani in volo si scorge qualcosa degli anni ottanta.

saranno le luci o l’acciaio delle katane la frazione di secondo dopo aver segato in due lo stealth. sarà la monotonia del sabato sera. o le imprese italiane nel mondo. sprecare calore così, in attesa che il bar al piano chiarisca le proprie intenzioni.

lo squillo del telefono buca la droga. tieni a mente, non c’è telefono in casa.
   

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