per il resto c’è assenza di musica, l’orchestra d’archi sembra seguirlo, le gelava il cuore, era la sua migliore amica, la prova andò perfettamente come sempre in riva al mare, asciugando il vino con uno straccetto, andandosene via di corsa, prese un appuntamento per il giorno seguente, invece di correre ad abbracciare il redivivo, e provò di nuovo quella strana sensazione, l’ascensore uscì di corsa e si allontanò, il carrello invece avanzò ulteriormente, si sporse dalla gabbia, dalla miniera, da tutte quelle cose che aveva sempre amato, vendute al belgio solo come triste panacea, o per qualsiasi altra emozione, o per quella precisa emozione,
la poesia è essenzialmente questo, emozione, si disse, poi prende lo zucchero, si riveste e se ne andò per amore, solo per questa libertà, credendo che il figlio glissasse,
crede all’appuntamento, vedi come siamo fatti, basta poco per
ritrovare la strada smarrita, tutta una vallata coltivata a sperma, nei pressi della palude compra due orecchie, l’aggiornamento di acrobat, belinda e mino se ne andarono di corsa nella cabina, e andavamo a immergerci nella folla, con
l’avvento strepitoso del rock’n’roll, lo zio prete capì che la mamma mangiava tutti quegli anatroccoli, non esistevano frontiere né invasori, solo buste di plastica sigillate da cui si potevano estrarre le patate, risultava completamente assente ogni istinto predatorio, il grillotalpa manca da qualche giorno e il procione si dà un sacco di arie, a letto pensa a lei e si alza, porta la bottiglia giù nel cassonetto, credetemi, l’avrei seguito di corsa se solo mi fossi resa conto che poteva avere effetto in francia, sul ritmo di un rubinetto che gocciola, ma tu nascondi queste risposte e rivolgi il tuo sguardo
a dio, alle icone dei monaci, all’evasione fiscale,
prende piede, prende paura, prende il sole, prende il nobel per l’economia, non prende, non ha presa, ha una buona presa, l’aggressore viene bloccato, l’aggressione continua, si può continuare, continua tu, sai farlo, puoi farlo